Dicono che la situazione italiana si stia nuovamente bloccando, per segnali economici e politici. Anche in Valle siamo in stallo, pare smarrito l’elenco delle priorità e delle urgenze.
Negli ultimi anni, sul piano nazionale e regionale, alle situazioni bloccate non si è data soluzione politica, ma tecnica o extra-politica. Nella crisi del 2011, il Presidente Napolitano promosse il governo di Mario Monti. Dopo le elezioni del 2013, dallo stallo di settimane si uscì soltanto con la rielezione di Napolitano e il governo “quasi presidenziale” di Enrico Letta. Ora, nelle difficoltà del governo Renzi, si prefigurano ancora soluzioni tecniche. Nelle Regioni e nei comuni in crisi, da Roma ad Alessandria, la soluzione è spesso stata tecnica, della magistratura, della Corte dei Conti o del governo centrale.
In Valle, nella maggioranza si borbotta e ci si inquieta su tutti i dossier – dal Tor ai Comuni, dal servizio sanitario ai trasporti, dagli investimenti, alle concessioni e ai debiti. Un percorso politico di cambiamento o di influenza però non si trova. Forse si andrà avanti così, tirando a campare, oppure la soluzione sarà tecnica e esterna. E già si sente il peso delle parole della Corte dei Conti sulla nostra programmazione della spesa.
E’ comunque una partita tutta interna alle istituzioni, o del Palazzo, sia elettivo che amministrativo, regionale e statale. I cittadini giudicano, e in Valle di solito lo fanno bene, ma soltanto quando si va a elezioni. In mezzo, è scomparso il ruolo dei partiti, che pure dovrebbero concorrere a determinare l’orientamento politico, come recita l’art. 49 della Costituzione. Rispetto al deserto italiano, in Valle si sono in parte salvati, ma sono indeboliti: scomparsi i giornali, fragili le sezioni, pochi i dibattiti. Come soggetto di mediazione e organizzazione, sono un patrimonio formidabile, ma non riescono a orientare la vita politica regionale. Alla fine, la partita si gioca in un Consiglio pur vivace, ma con poco margine di manovra. E se ne vuole ridurre il numero dei componenti, facilitando ulteriormente il suo controllo.
In questa primavera, ci sono due congressi politici che segnalano invece una ripresa dell’attività politica fuori dal palazzo. Se i partiti fossero capaci di far tesoro degli errori passati, potrebbero forse tornare a far da sponda e da indirizzo ai Consiglieri, e dar loro la forza per governare un po’ meglio la Valle.
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Enrico Martial