Mario Ronc è mancato ed è una persona che stimavo.
L’ho frequentato poco, ma abbastanza per capire almeno una parte’ della sua visione delle cose.
È stato uno dei primi a intuire l’importanza del processo di liberalizzazione dell’energia. Ha costruito un’azienda cercando di valorizzare le cadute d’acqua dimenticate, piccole, con mezzi e concezione innovativi, con tecnologie della comunicazione, attenzione al paesaggio, all’ambiente e all’architettura.
L’azienda era pensata come un partner tecnico per la gestione di un bene collettivo, l’acqua: gli enti locali dovevano sempre avere un ruolo possibilmente leader, anche per la ricaduta dei benefici.
Ha fatto battaglie, si è adattato e districato negli schieramenti politici ed economici, ha creato valore e lavoro, ma ha sempre unito business all’idea di sviluppo comune.
Anche ora, nei progetti internazionali, c’era insieme l’investitore e la persona che costruisce sviluppo e porta un valore aggiunto alla comunità, come nel caso dell’Albania, che l’ha visto lasciarci.
Un personaggio, Mario Ronc, forse un buon Presidente della Regione che non abbiamo avuto, radicato e legato alla nostra Valle, e alla sua Introd, in cui ha caparbiamente tenuto l’azienda.
Un valdostano di quelli che si riconoscono, che dovremo ricordare.
(13 maggio 2017)