L’istituto della sfiducia costruttiva costituisce una modalità non già per migliorare la stabilità di un sistema politico, ma per rafforzare la stabilità e la longevità del governo in carica. Esso riduce l’adattabilità e la resilienza di un sistema politico rispetto fattori di pressione interni o esterni.
Esso aggiunge un onere molto rilevante al processo di modifica o di sostituzione di un governo in carica in regime parlamentare, perché obbliga a compiere simultaneamente due atti distinti, sostanzialmente simultanei e politicamente onerosi: il superamento del governo precedente (cioè la sua riduzione de facto a governo che cessa le proprie funzioni) e la creazione di uno nuovo capace immediatamente di assumere le funzioni di governo.
Il principale ostacolo politico risiede nel fatto che il nuovo governo si deve formare e costituire – per programmi e persone – mentre il precedente resta in carica, con i conseguenti comportamenti delle forze politiche, che tenderanno a “conservare” l’esistente o a subirne le pressioni, sia per inerzia rispetto alla precedente visione politico-programmatica che continua ad affermarsi, sia nella elaborazione della visione di nuovo programma e di nuovo scenario, che non trova un campo sgombro per formarsi. Si possono registrare anche azioni volontarie – graduate per intensità a seconda del contesto politico e dei soggetti in gioco – come iniziative di ostruzione, di distrazione dell’attenzione e dei media, di sottrazione di strumenti e mezzi. In alcuni casi il governo in carica potrà essere tentato di impiegare in modo strumentale strumenti giuridici o tecnici, o relazioni con altri soggetti pubblici, ai fini della salvaguardia del potere esistente. E’ un istituto a cui manca la fase di decantazione che si produce con le dimissioni, i contesti di consultazione e ascolto e elaborazione, come avviene per esempio in diverse democrazie parlamentari.
L’istituto della sfiducia costruttiva è stato introdotto in due Paesi usciti dalla dittatura, nella costituzione della Germania occidentale nel 1949 e nella costituzione spagnola del 1978. Nei due casi il meccanismo permetteva di garantire continuità nell’azione di governo senza di fasi intermedie di instabilità e foriere di possibili crisi istituzionali. L’istituto è stato anche introdotto in due Paesi in cui viene favorita viceversa la prevalenza del governo rispetto a possibili modifiche della sua maggioranza parlamentare, cioè in Polonia e in Ungheria, due casi sotto osservazione delle istituzioni europee sul rispetto dei principi democratici. L’ipotesi di introduzione dell’istituto è inoltre emerso più volte nel dibattito politico-istituzionale italiano, ed è stato introdotto soltanto nella Regione Valle d’Aosta, sia a livello delle istituzioni regionali (2007) che si quelle comunali (2015).
In ragione proprio della difficoltà di impiego, i casi “storici” di sfiducia costruttiva sono pochi: quattro a livello statale e sette a livello regionale.
Due a livello federale tedesco: nel 1972 si registra un tentativo non riuscito (per pochi voti) di formare un governo alternativo a quello di Willy Brandt e nel 1982 il tentativo riuscito da parte di Helmut Kohl di formare un governo CDU al posto del governo SPD di Helmut Schmidt.
La sfiducia costruttiva è stata adottata con successo poche volte nelle regioni tedesche: due volte nella Renania Nord-Westfalia nel 1956 e nel 1966, una a Berlino (con una procedura particolare) nel 2001. Il metodo berlinese ha visto una doppia fase: una mozione di sfiducia e successivamente la costituzione di un nuovo governo, entro un termine di tempo, pena la decadenza della iniziale mozione di sfiducia.
In Spagna, che aveva adottato una costituzione post-franchista con forti richiami al modello tedesco, la sfiducia costruttiva è stata adottata una sola volta a livello nazionale – senza successo nel 1987 contro Felipe Gonzalez (194 contro 67 voti) e tre volte – con successo e nuovi governi regionali – a livello delle Comunità autonome: nelle Canarie nel 1989, in Cantabria nel 1990 e in Galizia nel 1987.
Considerata la complessità e anche durezza politica del procedimento della sfiducia costruttiva, la sostituzione del governo e la flessibilità del sistema si ottengono con procedimenti alternativi, in particolare con il sistema delle dimissioni oppure procedimenti extra-parlamentari. L’istituto si trova nella costituzione belga, senza che mai sia stato applicato, mentre in Ungheria è stato applicato una volta, nel 2009.
In Polonia, nel 2007, il tentativo del ministro degli interni Janusz Kaczmarek –sottoposto a inchiesta – di farsi capofila di una mozione di sfiducia costruttiva contro il primo ministro Jarosław Kaczyński ha visto anche il coinvolgimento della magistratura e un arresto per sette giorni del promotore della mozione, fino all’abbandono dell’ipotesi della sfiducia.
In Italia, in Valle d’Aosta, dopo varie fasi di instabilità – tra cui la crisi di governo, con gli assessori dimissionari e il solo Presidente in carica dal 22 aprile al 10 giugno 2014 – la sfiducia costruttiva è stata applicata soltanto in un solo caso, il 10 marzo 2017, con la costituzione di un nuovo governo regionale.
Enrico Martial
(marzo 2017)